Dire.it – Il restauro della Basilica della Natività a Betlemme, colori in un mondo che crolla

ROMA – “Fa riflettere che, mentre nel Medio Oriente sembra che tutto venga distrutto, qui a Betlemme qualcosa viene conservato, riabilitato e rivalorizzato“. E’ orgoglioso del suo lavoro Giammarco Piacenti, che all’agenzia DIRE parla con quella sicurezza tipica di chi fa un mestiere che ama.

Dal 2013 la sua azienda, la Piacenti Spa, è a Betlemme per il restauro della Basilica della Natività, un simbolo per la cristianità eretto intorno al 330 dall’imperatore Costantino e da sua moglie Elena, nel punto in cui gli storici individuarono la grotta con cui Maria dette alla luce Gesù. “Siamo qui dal 2013, dopo aver vinto una gara d’appalto internazionale a cui hanno partecipato dodici gruppi” prosegue Piacenti. “A oggi abbiamo restaurato parte del tetto, 130 metri quadrati di mosaici su 200, intonaci, pietre, e realizzato vari interventi strutturali”.

Per capire la vastità dell’intervento, basta qualche cifra: 2.800 metri quadrati di ponteggi, 20 tonnellate di legno antico, 200 chili di resina per legno, 55.000 viti solo per il tetto.

Il presidente della Piacenti Spa, fondata a Prato nel 1875, continua: “Ora stiamo intervenendo sulle colonne e le pitture crociate realizzate all’epoca del Regno di Gerusalemme. E’ un’esperienza incredibile che ci ha trasformato, un lavoro internazionale a cui hanno partecipato 30 donatori, tra cui l’Autorità nazionale palestinese. Oggi siamo alla fine dei lavori, ma mancano i fondi che servirebbero per riportare alla luce i mosaici voluti da Elena che sono sotto il pavimento, terminando così un’opera incredibile”.

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