La chiesa dell’Arciconfraternita della Misericordia di Prato, situata in via Convenevole, è parte dell’antico monastero benedettino di San Michele, fondato nel 1330 circa dalle monache vi si erano trasferite da Ponzano, presso Mezzane. Alla metà del XIX secolo le monache benedettine abbandonarono il monastero per spostarsi in San Clemente. L’epiteto della chiesa deriva quindi dall’intitolazione a San Michele dell’antico monastero. La storia della Compagnia della Misericordia nasce nel 1588, quando Bartolomeo di Tommaso Buonfiglioli organizzò un pellegrinaggio di penitenza a Loreto a cui aderirono altri ventinove pratesi, ricevendo in dono un crocifisso. Al ritorno, essi fondarono la Compagnia del Pellegrino, e costruirono un oratorio, dedicandolo a Maria Vergine Assunta.

Nel 1603 la Compagnia commissionò ad Alessandro Allori detto il Bronzino un quadro per l’altare maggiore che rappresentasse la Madonna nella gloria della sua Assunzione in cielo. Sul retro della chiesa si apre il coro dei confratelli, in forme neogotiche, con stemmi dipinti e pregevoli stalli lignei. Nella sagrestia sono presenti alcuni dipinti ed una maiolica robbiana del primo Cinquecento rappresentante la Madonna che adora il Bambino, menre il vano attiguo è affrescato completamente con scene del presepio realizzate nel 1749 da Giacinto Fabbroni.

Per quanto riguarda le operazioni di pulitura degli elementi lapidei in pietra serena, si è proceduto con la rimozione di depositi superficiali incoerenti a secco con pennellesse, spazzole e aspiratori. La pulitura dei depositi superficiali parzialmente aderenti è stata successivamente effettuata con acqua, spruzzatori, pennelli, spazzole e spugne. Infine i depositi superficiali coerenti quali incrostazioni, concrezioni, vecchie stuccature, sono stati rimossi mediante applicazione di compresse imbevute in una soluzione satura di carbonato di ammonio mantenuta a contatto con la superficie lapidea in tempo idoneo stabilito in base a preventivi saggi da noi effettuati.

I depositi solubilizzati sono stati inoltre rimossi mediante l’uso di pennellesse, spazzole, bisturi e specilli. Le originali cromie della robbiana sono state ristabilite grazie ad una attenta pulitura a tampone con soluzione di acidi organici deboli a basse concentrazioni che hanno permesso di rimuovere i depositi coerenti di nerofumo. Preventivamente, è stato effettuato un lavaggio blando delle superfici mediante utilizzo di acqua corrente, spugne, spazzolini e pennelli.

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