Corriere della Sera – Gli italiani che restaurano la Natività di Betlemme

Quella grotta segna l’anno zero del tempo. Che si creda o no, la chiesa della Natività di Betlemme scandisce per il mondo il suo avanti Cristo e dopo Cristo. Un bambino in una grotta. È il primo presepe della storia. Custodito prima da Costantino e poi da Giustiniano, che costruì nel sesto secolo la basilica della Natività, una delle più antiche della Terra santa.

170 italiani con competenze complementari da tre anni ne stanno curando il restauro, dettaglio dopo dettaglio, sotto la direzione della Piacenti spa. L’azienda di restauro, con sede a Prato, ha partecipato al bando internazionale, pubblicato dall’Autorità palestinese, e ha vinto nell’offerta economica e tecnica su russi e americani. Greci ortodossi, armeni gregoriani e cattolici, nelle vesti dei francescani, sono le comunità a cui appartiene la basilica.

L’etica del restauratore è essere delicato ma deciso. Come è Giammarco Piacenti, presidente della Piacenti Spa, che ha sorpreso «un senso di incredulità» alla notizia dell’assegnazione del bando. I lavori sono partiti dalla copertura del tetto, che presentava i problemi più importanti.L’etica del restauratore è essere delicato ma deciso. Come è Giammarco Piacenti, presidente della Piacenti Spa, che ha sorpreso «un senso di incredulità» alla notizia dell’assegnazione del bando. I lavori sono partiti dalla copertura del tetto, che presentava i problemi più importanti.

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